per questa OTTIMA guida, ringrazio l'utente "Studio Ghibli" che l'ha creata (
qui la segnalazione originale).
Titolo originale:
Tenkuu no Shiro LaputaRegia:
Hayao MiyazakiSceneggiatura:
Hayao MiyazakiMusiche:
Joe HisaishiProduttore:
Isao TakahataAnno:
1986Genere:
Fantastico, AvventuraDurata:
121 min.RECENSIONE (by Cinemazone)Questo film, realizzato nel 1986, è il terzo lungometraggio di Hayao Miyazaki, il secondo a portare il marchio dello Studio Ghibli dopo il precedente Nausicaa (1984). Con quest'ultimo, così come con la serie televisiva Conan, questo film ha in comune l'ambientazione, a metà tra il fiabesco e il futuristico, e le tematiche di base, che sono l'ecologismo, l'antimilitarismo, l'avversione per la sete di potere umana e la fiducia, malgrado tutto, in sentimenti come l’amore e l’amicizia. Qui troviamo una società industriale apparentemente simile alla nostra, che si capisce però essere "regredita" dopo uno sviluppo tecnologico spropositato, che le ha portato danni enormi; la città volante di Laputa, fiore all'occhiello di questa tecnologia, è infatti rimasta deserta a causa dell'atteggiamento irresponsabile e della brama di potere di chi la governava. Un atteggiamento, quello di Miyazaki nei confronti del potere, che appare evidente anche nella caratterizzazione dei personaggi: quelli negativi, qui, sono unicamente quelli dell'esercito, subdoli e folli nella loro brama di dominio; al contrario, i pirati appaiono simpatici, anarchici e un po' pasticcioni, ma anche pieni di umanità, e presto si guadagneranno infatti la fiducia dei due protagonisti.Il film parte con un’impostazione tipicamente fiabesca: un ragazzo di nome Pazu, orfano e apprendista in una miniera, scopre un giorno una misteriosa ragazza che sembra discendere lentamente dal cielo. La ragazza, svenuta, porta al collo uno strano medaglione, fatto di una pietra scintillante. Presto, Pazu scoprirà che tanto l'esercito quanto i pirati sono sulle tracce della giovane Sheeta, la quale sembra avere la chiave d'accesso per la leggendaria città di Laputa, regno incantato che fluttua nel cielo. Visivamente, il film è di una bellezza tale da lasciare senza fiato. Prati sconfinati, splendidi scenari, il cielo e le nuvole, il grande segreto da esse rivelato: tutto concorre a creare una meraviglia intrisa di grande poesia. Miyazaki riesce a creare le immagini e l’atmosfera giusta per raggiungere l’obiettivo che qualunque opera fantasy si dovrebbe prefiggere: quello di sorprendere, ammaliare e far sì che lo spettatore si lasci andare alla meraviglia e all’emozione. Un impatto che si deve anche alla splendida colonna sonora di Joe Hisaishi: il tono sognante ed epico del commento musicale contribuisce in modo decisivo alla grande suggestione delle immagini create da Miyazaki e dal suo staff. Il livello tecnico del film è altissimo, e guardandolo oggi non si direbbe affatto che ci si trova di fronte ad una pellicola del 1986: molte produzioni recenti non reggono infatti il confronto. Le animazioni sono perfette, il character design accuratissimo, i fondali splendidamente disegnati. Uno sforzo produttivo enorme, insomma, per un film con un’anima, che, con intelligenza diverte, emoziona e commuove.
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